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intensit che mi tremano le gambe.
 Non sei teso per il concerto?
 Sei brava a cambiare discorso.
 In effetti una delle mie doti. Sono brava anche a fingere di dormire, ma
il mio pezzo forte sono gli occhi grandi.  Mi prende tra le dita una ciocca di
capelli e ci gioca, sempre guardandomi fissa negli occhi.
 Che sarebbero?
 Quelli a cui non puoi dire di no.
 Prova... vediamo se funzionano.  Mi avvicino e lo guardo dal basso
verso l'alto con gli occhioni da cucciolo spaurito.
 Chiedimi quello che vuoi...  sussurra. Avvampo e precipito lo sguardo
alle scarpe.
 Si potrebbe avere un po' di silenzio o chiedo troppo? Ho bisogno di
concentrazione prima di uno spettacolo.  Vincent seduto su uno sgabello,
a torso nudo. Stuzzica la sei corde con movimenti ritmati, calibrati. I tatuaggi
sembrano animarsi come incantati dalle note. Il suo un fascino pericoloso,
non saprei come definirlo altrimenti. Mi lancia un'occhiata, poi abbandona il
viso alle mani sapienti di Ofelia, che gli passa la matita nel contorno occhi.
 Non ti preoccupare  mi sussurra Mikael.
 Forse meglio se vado... in bocca al lupo. E mi raccomando, spacca!
 I lupi stanno bene vivi, comunque grazie.  In un attimo sembra anni
luce lontano da me. Dovrei essere abituata ai suoi cambi di umore, eppure
pagherei per sapere cosa gli passa per la testa.
 Ok. A dopo  farfuglio e gli giro le spalle. Mi sento afferrare la mano.
Mi volta con una piroetta. Non dice niente, rimaniamo a guardarci, in
silenzio. I miei occhi si incollano ai suoi, non ho bisogno di altro.
Per un attimo credo voglia aggiungere qualcosa, invece abbandona
docilmente la stretta.  A dopo.
Sono nel corridoio, sconvolta. Possibile che Mikael abbia un tale effetto su
di me?
 Scarlett, aspettami.  Ofelia, tut di pizzo nero su calze a rete rotte in
vari punti, un paio di scaldamuscoli su scarponi pesanti.
Le sorrido, sono contenta di non rimanere sola.
 Ofelia! Torna qui!  Vincent si sporge dal camerino, il trucco sbavato
sotto gli occhi neri come la rabbia.
Lei gli lancia un'occhiata, poi guarda me.  Andiamo via  dice.
 Ma...
 Non ti preoccupare. Andiamo.  Rimango interdetta.
Crack! Vincent tira un pugno contro lo stipite e lascia l'impronta delle
nocche sul legno. Sobbalzo per lo spavento.  Non voglio che litighiate per
colpa mia!
 Gli passer.  Ofelia risponde in un tono che non ammette repliche.
Ci avviamo verso la sala principale, uno stanzone rettangolare con un palco
e un lungo bancone. A lato una fila di divanetti, il resto la pista. Ci accoglie
una musica di sottofondo. Il locale gi gremito, sono tutti in attesa
dell'evento della serata.
Tra poco vedr i Dead Stones esibirsi dal vivo per la seconda volta. Il loro
primo concerto stato indimenticabile. Adesso che conosco Mikael di
persona sar ancora pi forte? Ho paura di rimanere sopraffatta dalle mie
stesse emozioni.
 Beviamo qualcosa?
 Ok.
 Una coca  ordino al barista.
Ofelia gli sussurra qualcosa all'orecchio e dopo qualche istante ci porge i
due bicchieri senza prendere la banconota che ho appoggiato sul banco.
 Cosa gli hai detto?  chiedo meravigliata.
Lei sorride ed evita di rispondere. bellissima! Cos regale, femminile ed
elegante nei movimenti. Vorrei avere un briciolo della sua personalit, me lo
farei bastare.
Beve un liquido rosso e denso. Chiss di cosa si tratta.
 Succo di mirtillo  risponde. La fisso incredula. Non le ho chiesto nulla!
A quanto pare, come Mikael brava a indovinare i miei pensieri. O forse
sono davvero trasparente.
 Dead Stones, Dead Stones, Dead Stones!  Il coro di voci incita l'uscita
del gruppo. Quanta gente! Se in palestra mi sembrava che ci fosse il pienone,
questo cos'? Un putiferio.
Ofelia mi prende per mano e mi guida tra la folla muovendosi a zig zag.
Schiva, si intrufola ed evita. In un minuto abbiamo attraversato la pista e
guadagnato una posizione privilegiata: uno spazio sopraelevato dove il palco
perfettamente visibile senza soffocare o essere travolte dalla ressa. La
macchina del fumo comincia a creare l'atmosfera.
 Tra poco comincia lo spettacolo  dice. Nonostante il caos le sue parole
mi raggiungono nitide. Mi trovo bene con lei. Mi fa sentire a mio agio, in pace
con il mondo. Mi succede lo stesso soltanto con un'altra persona: Mikael.
Il coro adesso un'unica voce che chiama con insistenza. Mani e piedi che
battono al ritmo delle parole.  Dead Stones, Dead Stones, Dead Stones!
Un mare di energia.
Clack! Buio intorno, il palco illuminato a giorno e Dagon che picchia con le
bacchette sui rullanti.
Ecco Vincent, solca la scena con movimenti fluidi, la danza magnetica di un
serpente. Afferra il microfono e:  Shhhhh  sibila.
La voce della folla si fa tenue fino a sparire del tutto. Silenzio.
E in una nuvola di fumo si materializza Mikael, basso a tracolla e occhi di
ghiaccio.
Vincent passa il microfono da una mano all'altra.  Siamo i Dead Stones!
Ci nutriamo delle vostre paure e le trasformiamo in musica! [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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